Titolo: Dove sta la felicità
Autore: Mary Rood
Editore: Literary Romance Edizioni
Genere: Biografie Teatro e Spettacolo
Data di pubblicazione: 1 novembre 2023
Serie o romanzo autoconclusivo: Autoconclusivo
Formato e-book € – 1,99 Cartaceo € – 11,34
Sinossi
Édith Piaf nasce su un marciapiede al numero 72 di Rue Belleville.
Racconta che il padre, corso a cercare un'autoambulanza per soccorrere la moglie, alla quale si erano rotte le acque, avrebbe fatto sosta in ogni bistrot che incontrava, ubriacandosi. La bambina inizialmente è lasciata alle cure della nonna materna, un’ammaestratrice di pulci, alla quale importa ben poco di lei. Considerate le condizioni deplorevoli in cui versa, i genitori la affidano alle cure dell’altra nonna, Louise Léontine Descamps, tenutaria di una casa di tolleranza.
Édith frequenta la scuola elementare sino all'età di otto anni, finché il padre non decide di riprenderla con sé. La piccola si ritrova così a girare la Francia con il Cirque Caroli. Un giorno, davanti a un pubblico poco propenso a elargire denaro, Édith intona la Marsigliese, sbalordendo tutti.
A diciassette anni, nella banlieue di Parigi, conosce Louis Dupont, suo primo amore e padre della sua unica figlia Carolina Dupont.
Questa è solo una parte della sua vita movimentata e ricca di avvenimenti: con questa storia, tra realtà e immaginazione, l’autrice cerca di rendere omaggio a una stella.
Recensione
La solitudine ma anche la forza d’animo e la resilienza, la sensualità e la voce unica di un’icona divenuta mondiale e indimenticabile, sono racchiusi in questo prezioso libro dedicato interamente alla figura di Édith Piaf, in cui Mary Rood sapientemente ci mostra il lato più umano, fragile ma anche tosto, di un’artista semplicemente unica.
Devo dire che avventurarmi in questa breve ma intensa lettura non solo mi ha stupito molto in positivo ma mi ha anche commosso per la forte sensibilità che permea la storia, per tutti gli amori vissuti intensamente dalla protagonista e dalla tenerezza che scaturisce dai suoi occhi.
In effetti è come vedere Piaf mentre scopre le delizie dell’amore, un sentimento che per lei si è addirittura spinto ben oltre ciò che generalmente la massa vede come lecito, giudicando e sicuramente puntando il dito contro senza sapere e senza vedere al di là dei propri limiti.
“Quella sera c’era più fumo del solito, tutto mi dava fastidio, avevo un bisogno continuo di fare pipì, forse avevo la cistite. Solo poche ore prima ero stata con lui nella mia stanza delle bambole. Volevo vederlo, volevo togliermi la benda: possibile che non riuscivo a vedere la persona con cui facevo l’amore un giorno a settimana?”
Una vita difficile quella di Piaf, una vita di passioni ardenti e corse spericolate alla ricerca del vero amore tra un canto libero e l’altro, tra braccia che consoleranno e la faranno emozionare, così come mi sono emozionata io nel leggere soprattutto alcuni aspetti più delicati e toccanti.
Ed è molto poetico il mondo della futura cantante che diverrà celebre ovunque, un universo fatto quasi di rime baciate e non, silenzi, canzoni, e di nuovo silenzi estremi quasi infiniti ed eterni permeati dal dolore della morte e delle assenze che distruggono anima e cuore.
Le descrizioni sono molto curate, i dettagli minuziosi sono importanti ed è interessante il fatto che non siano presenti quasi mai dialoghi all’interno del libro, poiché sembra quasi che l’autrice abbia voluto ricorrere ad un flusso di coscienza forte per imprimere al meglio le impressioni e tutto ciò che riguarda l’empatia rilevata nel libro.
Piaf diviene dunque una donna che è l’emblema della sopportazione e della passione, ama la vita ma allo stesso tempo quasi sfugge e si rifugia nel suo mondo intimo e interiore, quasi avesse dentro sé un microcosmo che inoltre la porta a guardare molto spesso indietro, verso tutto ciò che significa passato e dunque anche al dolore delle rinunce.
“La lontananza era insopportabile. Iniziammo a scriverci lettere su lettere per il troppo desiderio, per la troppa sofferenza. Era come se i nostri cuori avessero bisogno di stare vicini per riuscire a battere.”
Vi è inoltre l’amore inteso come essenza plurima, un tipo di amore che non è legato essenzialmente al sesso nonostante nel libro vi siano sempre accenni sessuali mai volgari ma limitati ad un risvolto emotivo / sensibile, e a tal proposito mi allaccio alla figura di Sabine con cui Édith instaurerà brevemente un rapporto direi saffico e dolce amaro.
La storia di una donna ma anche delle persone che l’hanno conosciuta e con cui ha instaurato rapporti indimenticabili, sia nel bene sia nel male.
Un libro che unisce teatralità e realtà e che con dolcezza ed eleganza accompagna i lettori lungo il percorso intenso e difficilmente narrabile della vita con tutte le sue bellezze e sofferenze.
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Una book blogger tra i fiori
*Ringraziamo la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*
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