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sabato 10 febbraio 2024

RECENSIONE - L’usignolo e occhi di cielo - Stefania Chiappalupi


Titolo: L’usignolo e occhi di cielo

Autore: Stefania Chiappalupi 

Editore: Publishing Flower 

Genere: Narrativa

Data di pubblicazione: 14 gennaio 2024

Serie o romanzo autoconclusivo: Autoconclusivo 

Formato e-book € 2,69 – Cartaceo € – 15,00

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Sinossi

“L’usignolo e occhi di cielo”, tratto in parte da avvenimenti realmente accaduti a Roma e Napoli, è un omaggio a tutte le vittime della seconda guerra mondiale. Il libro racconta la storia della giovane Caterina, primogenita di cinque figli di un umile famiglia romana, che durante gli anni del fascismo, viene costretta ad abbandonare gli studi prematuramente per contribuire al sostentamento della sua famiglia. La ragazza ha un unico desiderio, quello di diventare suora, ma il convento, dove aveva inoltrato richiesta per prendere i voti, la rifiuta in quanto priva di una dote da donare all’istituto.

Caterina, dotata di una grande fede Cristiana, accetta la volontà dell’Istituto e continua a cantare nel coro di quest’ultimo, dove fa parte fin da bambina. Durante una celebrazione Eucaristica, la sua voce dolce, ma acuta come il cinguettio di un usignolo, viene notata da Alessandro, un giovane borghese, che non appena la vide, se ne innamora perdutamente. I due convoleranno presto a nozze e dal loro amore nasceranno due figlie Anna e Maria, ma la guerra divamperà presto in Italia mietendo vittime e Alessandro dovrà lasciare la sua sposa per partire per il fronte e raggiungere la Divisione Acqui a Cefalonia.

Questo libro ripercorre, attraverso la storia di Caterina, il dramma di una generazione posta di fronte all’incomprensibile follia della guerra e vuole ricordare Vittorio, morto durante il bombardamento a Roma del 19 luglio 1943, mentre, insieme alla sua fidanzata prestava servizio come volontario presso l'ospedale Umberto I.

Il libro, vuole inoltre ricordare Ornella giovane fanciulla la cui vita è stata spezzata prematuramente a causa della ferocia nazista e Stella piccolo fiore volato in cielo troppo presto, di cui il corpo è stato dilaniato da una bomba, lasciando solo un misero ciuffo di capelli biondi. Ciuffo che ancora oggi la famiglia conserva in sua memoria.


Recensione

L’importanza di questo romanzo, a mio avviso, è concentrata nella forza e nel coraggio di alcuni personaggi che riescono ad affrontare le varie problematiche che la vita pone loro davanti, sempre a testa alta e senza mai perdere la speranza.

Speranza che si traduce in fede cristiana, soprattutto quando si parla di Caterina, la protagonista di quest’opera originale e di spicco nel panorama editoriale degli ultimi tempi.

Un libro che intreccia il romanzesco alla realtà, in un crescendo di sensazioni, sentimenti e paure, in un climax emotivo che lascia il lettore senza parole.


“Durante quella notte non era riuscita a prendere sonno, era rimasta abbracciata alle sue due bambine, accarezzando dolcemente le loro testoline bionde e lisciando di continuo le loro guanciotte rosa.”


Innanzitutto ciò che ha attirato la mia attenzione è stato il titolo poetico e in effetti nella narrazione vi è, in contrasto con le problematiche quotidiane soprattutto nel periodo bellico, molta pacatezza e serenità, vi è quasi un ritorno a quella forma tipicamente in voga negli anni passati (ad esempio nel 1930), di rendere i personaggi umili, semplici, caritatevoli e anche abbastanza parsimoniosi.

“L’usignolo e occhi di cielo”, inoltre è un libro che ho trovato molto bello fin dal principio e in un certo senso credo che lo si possa definire romanzo di formazione in quanto vi è una vera e propria evoluzione nel tempo e nello spazio dei caratteri principali e secondari.


“Mentre camminavano, Maria e Anna erano sempre più incuriosite e iniziarono a tempestare di domande Caterina.”


Emergono, dall’opera, tutte le caratteristiche più belle e anche più significative del personaggio di Caterina, che è così buona, così pacata e mai ribelle, e dunque l’autrice ci mostra un quadro della ragazzina davvero positivo a tal punto che veniamo a conoscenza del suo desiderio più forte ovvero quello di prendere i voti e diventare una sposa di Cristo.

Dato che però ognuno di noi, come è difatti risaputo, ha un destino già segnato, Caterina scoprirà infatti ben presto che nel suo futuro non vi sarà il noviziato e che dunque non diventerà mai una suora.

Ciò che mi è piaciuto molto è stato il rapporto che si instaurerà di lì a breve  con un ragazzo di nome Alessandro che rimarrà incantato dalla voce di Caterina e dalla sua bellezza così fine, infatti la ragazzina è davvero delicata e disciplinata al massimo, tutto in lei è perciò poesia e bontà.

Ho amato tantissimo il personaggio di Alessandro, questa figura quasi ormai introvabile al giorno d’oggi ma anche nei tempi passati, e così il suo essere incredibilmente calmo, docile, la sua pazienza e la genuinità insite in lui per non parlare anche dell’affetto che dimostrerà per Maria e Anna, le due gemelline della coppia.

Ciò che forse mi ha lasciato con l’amaro in bocca è stato il modo in cui la famiglia della stessa Caterina e anche la suocera della stessa ragazza, intervengano decisamente fin troppo nelle sue faccende personali. 

Capisco che a quel tempo vi era purtroppo meno libertà e, da parte dei figli verso i genitori, anche molto più rispetto grazie al cielo, ma credo che in certe parti risulti un po’ troppo pesante il fattore “famiglia che comanda su tutto.”

A parte questo piccolo elemento messo in discussione, il romanzo si legge squisitamente e in breve tempo in quanto è molto scorrevole e raramente ho trovato delle parti noiose, e poi bisogna considerare il valore della storia che, parlando anche di guerra, racchiude in sé il concetto di resilienza nella lotta pacifica in nome della parola amore.


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Una book blogger tra i fiori 

*Ringraziamo la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*

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