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lunedì 11 dicembre 2023

RECENSIONE - Il segreto di Iside - T.J. Blacksky


Titolo: Il segreto di Iside

Autore: T.J. Blacksky

Editore: MoonStar Edizioni

Genere: Fantasy   

Data di pubblicazione: 6 dicembre 2023

Serie o romanzo autoconclusivo: Autoconclusivo 

Formato ebook € – 0,99 cent. Cartaceo € – 14,00

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Sinossi

Tarha e Seth sono degli archeologi affermati, chiamati a lavorare in Egitto, nell'incantevole e misteriosa Valle dei Re e delle Regine. Da sempre dedicano la loro vita alla riesumazione di reperti preziosi per conoscere la storia antica e nessuno dei due vuole perdere l'occasione per dimostrare la propria superiorità sull’altro.

Così, a suon di battute al vetriolo ed emozionanti giornate tra la la sabbia e gli scavi, un giorno fanno la scoperta di un reperto alquanto misterioso denominato Reperto X, che si prefissano di studiare e che li attrae in maniera incredibile per via del luogo in cui questo viene rinvenuto, ma anche per la sua fattura.

Quello che ancora non sanno, però, è che il ritrovamento cambierà per sempre le loro esistenze.

Tarha e Seth si ritroveranno, loro malgrado, a vivere in prima persona la vita di faraoni e regine, trovandosi all'improvviso catapultati in una realtà a loro sconosciuta e celata dal tempo e dalle criptiche scritture.

Riusciranno, con i mezzi a loro disposizione e affidandosi agli Dei, a tornare nel loro tempo prima che il sole si oscuri completamente facendo cadere l'Egitto e l'intero mondo in un sonno eterno?



Recensione

Una storia travolgente che mi ha tenuto incollata alle sue pagine fin dall’inizio grazie alla bellezza del mistero che trapela e che lentamente prende il sopravvento non dimenticando anche la razionalità insita in alcuni personaggi che vi sorprenderanno sicuramente.

Si tratta di un romanzo non troppo corposo ma comunque abbastanza complesso soprattutto nella parte centrale in cui ho dovuto riporre molta più attenzione poiché vi è una sorta di mutazione che colpisce i protagonisti, vi è un’inversione di rotta se così possiamo definirla ed è una questione che mi ha incuriosito parecchio.

Per farvi un esempio, la protagonista femminile Tarha, avrà un ruolo centrale non solo per la valenza della sua stessa figura ma anche perché rappresenterà il mondo egizio a 360 gradi, con tutto ciò che concerne anche i malumori, la burocrazia dell’epoca in cui vi era il culto di Iside e di molti altri dèi importanti, per non parlare dell’intelligenza quasi machiavellica degli egiziani che riuscivano a concepire meccanismi a noi tutt’ora quasi ancora preclusi nonostante gli studi moderni che vengono fatti sui reperti archeologici.


“Quando il polverone si fu diradato, Anne fu la prima a varcare la soglia. Afferrò la sua torcia tascabile e avanzò cautamente.”


Ed è proprio sull’archeologia che si basa il romanzo, ma lo fa con spirito avventuriero e quasi mistico a volte, lo fa con fantasia rispettando però la cultura egizia in ogni aspetto virtuoso e assolutamente ancestrale, riconoscendo così il rispetto per un luogo davvero affascinante e impossibile da non voler visitare.

Nel romanzo sono presenti inoltre scene piuttosto appassionanti in cui vi è anche sensualità e mistero, sono presenti molti dettagli che ci fanno realmente immergere nella lettura e devo dire che la scelta di ricreare un’atmosfera quasi atipica in cui ci sia il contrasto tra passato e presente è davvero originale e bellissima, vi è infatti un collegamento visivo e realistico, onirico addirittura e a tratti evanescente tra ciò che è stato e ciò che è nel tempo odierno in cui i personaggi vivono e lavorano come archeologi.

Bella anche la scelta di un personaggio femminile come Anne, la sorellastra di Tarha, la quale riesce sempre a percepire in modo quasi sovrannaturale e unico, ciò che potrà accadere di lì a qualche momento, mettendo così in guardia chiunque e soprattutto Tarha.


“Il suo corpo sembrò volersi muovere da solo, la sua mano avanzò senza un comando preciso, come se bramasse solo di toccare quella superficie. Allungò il bracciò, ma venne fermata da Anne che le afferrò il polso.”


Non è indifferente inoltre il modo in cui Tarha affronta le problematiche che le si pongono di fronte e il coraggio che dimostra di avere in ogni situazione, specie in quelle più avverse e particolari.

Inoltre vorrei sottolineare che nel romanzo è importante, secondo il mio punto di vista, il fatto che il personaggio maschile di Aris riesca a cambiare il suo modo di approcciarsi alla vita e soprattutto il modo in cui si pone all’inizio e poi nei confronti di Tarha e di Seth, i due archeologi che sono il perno della storia. Diciamo che è come se ci fosse una propria evoluzione del suo carattere e questo mi ha colpito tanto.

Infine, nel complesso posso dire che è stata davvero una piacevolissima lettura che non dimenticherò mai, anche perché Seth e Tarha vi incuriosiranno moltissimo, ne sono certa, così come sono sicura che non vi dimenticherete facilmente di Iside e del Dio Anubi.


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Una book blogger tra i fiori 

*Ringraziamo la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*

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