Titolo: Ravic
Autore: Irene Catocci
Editore: O.D.E. Edizioni
Genere: Urban fantasy, sport romance
Pov: 1° persona
Prezzo ebook: € 2.99
Prezzo cartaceo: da definire
Data pubblicazione: 29 novembre
Pagine: 160
Serie: GODS LEGACY
Autoconclusivo: sì
Sinossi:
Solo con l’arco fra le mani Ravic riesce a sentirsi a posto con se stesso e smettere di essere il ragazzo timido e introverso che è. Quella sicurezza che ha perso durante l’infanzia, in orfanotrofio, torna a scorrere nelle sue vene a ritmo incessante.
Ma quando incontra Loto, una ragazza misteriosa arrivata dall’Egitto, si troverà di fronte a un altro grande cambiamento. In lui si accenderanno un desiderio mai provato prima e sogni vividi di un passato lontano. Visioni che diventano reali al punto da spaventarlo e attrarlo allo stesso tempo.
Una strana sensazione cresce giorno dopo giorno. E se quei sogni fossero i ricordi di un’altra persona?
Recensione
Di mobili lucenti,
levigati dagli anni,
sarebbe adorna la nostra
stanza.
I più rari fiori
dai profumi misti
al vago aroma dell’ambra,
ricchi soffitti,
specchi profondi,
splendori orientali,
tutto lì parlerebbe
all’anima in segreto
la sua dolce lingua natale.
Là tutto non è che ordine e
beltà,
lusso calma e voluttà.
Invito al viaggio - Charles Baudelaire
Ho letto tutto ciò che è uscito, finora, dalle mani di Irene Catocci, fin dal suo primo romanzo Il dono nella sua prima veste, ho adorato la sua penna, poi Irene mi ha deliziato con forbidden e male to male e da allora non sono riuscita a perdere nessuna delle sue uscite.
Molte sue storie mi sono rimaste nel cuore più di altre, sto attraversando un periodo in cui non sempre le storie che leggo mi soddisfano pienamente, sarà un mio limite dovuto forse ai tanti libri che leggo e al genere che in questo momento mi è più congeniale. (M/M)
Nonostante tutto ho chiesto di poter leggere questo titolo, in primis perché firmato Catocci, poi perché l’urban fantasy mi ha sempre attirato, tra i molteplici generi, non nego che la cover ha dato quell’input in più, eppure, nonostante tutto, non sono riuscita ad entrare in empatia con la trama di Ravic.
«Il tuo posto è tra gli dèi» delirava mia madre.
«Tuo padre, il dio dai mille volti, è venuto a trovarmi in sogno.»
Sarà perché il protagonista cambia in modo repentino non appena viene a conoscenza di chi è davvero, sarà perché mi è sembrato scritto in maniera frettolosa, di fatto non mi sono sentita in pace con me stessa, come è accaduto con tutte le altre storie di Irene.
Questo mio pensiero non deve comunque scoraggiare nessuno, ed è per questo che vi invito a leggere Ravic per farvi una vostra personale opinione.
Alla prossima
🪄🪄🪄🪄
Asiul
*Si ringrazia la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*
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