Titolo: Incontriamoci sotto i fiocchi di neve
Autore: Coralie Winka
Editore: Literary Romance Edizioni
Genere: Romance
Data di pubblicazione: 1 dicembre 2022
Serie o romanzo autoconclusivo: Autoconclusivo
Formato: Ebook € 1,99 – Cartaceo € – non disponibile
Sinossi
Recensione
Un romanzo perfetto per il periodo invernale e freddo, poiché riscalda davvero il cuore del lettore, con la sua armonia, con la sua bellezza e con l’incanto di un amore vero che oserei dire quasi fiabesco.
Il libro è ambientato negli anni novanta, inizia precisamente nel 1994, a Douai, un comune nel nord della Francia, e così si fa da subito la conoscenza della protagonista di questa storia molto romantica e deliziosa, in altre parole una liceale dell’ultimo anno di nome Séverine. La ragazza sa già quale strada vorrà intraprendere dopo il diploma, in altre parole studiare tedesco a Strasburgo poiché Lille non le sembrerebbe il luogo ideale per capire di più la cultura del paese.
Séverine non solo è una ragazza a modo, studia, è compita e tranquilla, davvero brava a scuola, ma è anche una persona giudiziosa e seria, e lo dimostra sin da subito, non è per niente una ragazza viziata.
L’autrice ci regala un quadro davvero ben definito della ragazzina, poiché si sa ad esempio che sin dall’età di soli sei anni, Séverine guardava “Uccelli di rovo”, e sognava di andare in Australia. È una sognatrice ed è molto più matura della maggior parte delle sue coetanee.
Di lei sappiamo inoltre che ha diciassette anni e che si comporta come un’adulta, non riesce, infatti, a far finta di nulla quando in TV vede il telegiornale che racconta l’assedio di Sarajevo.
È sensibile a ciò che succede nel mondo, a ciò che le ruota intorno e quando vedrà l’opuscolo dell’agenzia di viaggi che offre un soggiorno per Natale in un piccolo hotel situato nelle montagne dell’Austria, il suo cuore inizierà inesorabilmente a battere più veloce, perché sente quasi di appartenervi, c’è qualcosa che la spinge a recarsi lì, sola, e intraprendere questo bellissimo e indimenticabile viaggio organizzato in autobus.
Qui saprà delle tradizioni dell’Austria, ma non solo... scoprirà che cos’è il vero amore, infatti, il cameriere dell’hotel, di nome Dragan, non le toglierà gli occhi di dosso nemmeno un attimo.
Il romanzo mi è piaciuto per la sua vena romanticissima, perché è interessante e intelligente, non è una storia fine a se stessa bensì nel suo essere dolce e basato sull’amore tra i due ragazzi (vi è una differenza d’età tra i due, infatti, Dragan è più che maggiorenne), vi è anche spazio per il tema della guerra.
Tema tra l’altro già accennato all’inizio del libro quando la ragazza vede in televisione come se fosse un segno premonitore per il suo incontro successivo con il bel cameriere, i cecchini che sparano sulla popolazione e soprattutto sulle povere donne.
Séverine e Dragan sono l’emblema di tutto ciò che dovrebbe esserci in una coppia: rispetto, serenità e affetto reciproco. La storia d’amore di cui si parla nel romanzo non è la classica storiella di due giovani che decidono di punto in bianco di scacciare la noia e mettersi insieme per gioco, no.
“Dall’alto dei miei diciassette anni, non riuscivo a comprendere come, all’inizio degli anni Novanta, potesse svolgersi ancora una guerra in Europa, a meno di millecinquecento chilometri da casa mia. Era impossibile comprendere, come quell’Europa potesse solo accontentarsi di guardare i vicini di casa uccidersi a vicenda senza reagire.”
Dragan è un serbo della Bosnia e ha trascorso nove mesi a Graz e poi è giunto in Austria. Perciò ecco che ritorna il tema delle rappresaglie, della corruzione, e della guerra. Ecco che si comprende la difficile vita di questo povero ragazzo, innocente.
Séverine s’innamora subito di Dragan anche per questo, perché è buono, è gentilissimo e attento a lei in ogni piccolo particolare e momento. È una brava persona e riesce e farle vivere una vacanza da sogno, che sembrerà anche più lunga di quanto non sia in realtà.
Una storia meravigliosa che incanta e racchiude in sé la bellezza della gioventù e degli amori che riescono a farci credere nei miracoli, complice il Natale.
*Ringraziamo la casa editrice e l’autrice per la copia digitale*
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