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lunedì 13 novembre 2023

RECENSIONE - Varenye - Le luci dell’Eos #3.5 - Aurora R. Corsini


Titolo: Varenye

Serie: Le luci dell’Eos #3.5

Autore: Aurora R. Corsini

Genere: Urban Fantasy 

Sinossi

Non è semplice abituarsi all’esistenza da licantropo. Oliver si ritrova ad annaspare in un mondo che non riconosce più, decine di odori lo assalgono a ogni respiro e gli sembra di impazzire nel tentativo di interpretarli. Per fortuna il lupo dentro di lui è deciso ad aiutarlo e Alik non lo abbandona mai: il suo amore è il faro che guida Oliver nella nuova vita.


Recensione 

Anche se constano di poche pagine, leggere i racconti dal punto di vista del protagonista di cui nel volume principale non abbiamo notizie specifiche, ci dà la dimostrazione che il pensiero deve essere condiviso, ed ecco che con Varenye abbiamo un qualcosina di Oliver che ci fa apprezzare ancor di più la sua stessa persona e Alik, il suo compagno.

Un racconto breve ma toccante che mi ha lasciato tanta serenità.


«Ti prego, dimmi che non hai mai dato lezioni di autodifesa a nessun altro.» Oliver lo fissò dal basso, trattenendo una risata. «Hai una forza di volontà ridicola, eravamo venuti per lottare.»


Alik gli passò le mani lungo la schiena, fino ai fianchi, e fece aderire i loro corpi. «Solo con te.» Gli strofinò il naso tra i capelli, posandogli un bacio sulla fronte. «Ti desidero sempre, non puoi farmene una colpa.»


A quel punto iniziò a mormorare qualcosa in quello che Oliver sapeva essere russo, con un tono dolce che non lasciava spazio a fraintendimenti sul significato. Sentendo una parola ripetersi più volte, si incuriosì. «Cosa vuol dire ver…» Inciampò nelle sillabe sconosciute e lo guardò, sollecitandolo con lo sguardo a spiegarsi.


«Varenye.» Un sorriso increspò il volto di Alik e un lieve rossore si diffuse sui suoi zigomi affilati. Come accadeva sempre, la sua lingua madre gli incupì la voce ma la rese anche stranamente musicale, densa di una cadenza naturale assente quando si esprimeva in una qualsiasi delle altre che parlava.


«Cosa significa?» gli chiese dopo averlo ripetuto un paio di volte, nel tentativo di pronunciarlo nel modo corretto.


«Penserai che sia un idiota.»

Il volto del compagno avvampò e gli sfuggì una risatina imbarazzata.

«Tu sei… dolce, ho sempre pensato che il tuo profumo fosse dolce.»


Alla prossima

🪄🪄🪄🪄🪄

Asiul 

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